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Riflessione

 
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Riflessione
di Mariaserena Zanghì - lunedì, 2 dicembre 2019, 22:13
 

Il punto di forza del coding non è tanto lo sviluppo quanto la rappresentazione del pensiero computazionaleLa codificazione di un algoritmo lo rende percepibile e manipolabile: gli conferisce una plasticità tangibile che il solo ragionamento non ha. Consente di vedere immediatamente i rapporti razionali di causa ed effetto. È per questa sua azione rappresentativa che il coding è uno strumento di sostegno molto efficace per chi si interessa di metodologie di studio per studenti con disturbi dell’apprendimento. Abituarsi a vedere e verificare un ragionamento mediante una rappresentazione rigorosa aiuta stabilire un contesto extra-verbale entro cui inserire il proprio ragionamento, in modo da memorizzarlo meglio o da affidarsi ad esso con più sicurezza. Inoltre, consente di creare e visualizzare schemi di pensiero che possano essere analizzati, perfezionati e poi riutilizzati applicandoli a diversi argomenti.  Il coding così inteso è uno strumento utile all’analisi metacognitiva perchè offre agli studenti una rappresentazione visiva dei processi sottesi ai loro ragionamenti. Questa osservazione vale non solamente per i ragionamenti logici più rigorosi – problemi di matematica o geometria, analisi grammaticale, logica o proposizionale, logica proposizionale, comprensione di un testo – ma anche per compiti più astratti e creativi come, ad esempio, la creazione di racconti o storytelling.